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Quando sale l'ansia

Writer's picture: Luigi GioiaLuigi Gioia

Una delle maggiori sfide della nostra vita è imparare a gestire la nostra ansia. Il più delle volte cerchiamo di ignorarla tenendoci occupati. Ecco perché i periodi prolungati di inazione forzata possono causare picchi di ansia che si manifestano attraverso pensieri negativi, insonnia, irritabilità.

Mi piace pensare all'ansia come al motore di un'auto. Tutto va bene finché il motore produce solo l'energia necessaria per generare la giusta velocità. Se, per qualsiasi motivo, inizi a premere l'acceleratore mentre la frizione è in folle, il motore inizia a produrre più energia del necessario, diventa rumoroso, brucia carburante inutilmente e talvolta va su di giri.

L'ansia è il sovrappiù di energia di cui abbiamo bisogno per affrontare le sfide che sono reali e presenti. Il problema inizia quando le sfide sono solo potenziali o immaginarie o in un futuro lontano. Non c'è niente qui e ora su cui riversare il sovrappiù di energia - le preoccupazioni fanno chiasso nella nostra testa, non possiamo rilassarci e il sonno ci sfugge.

In questi casi il consiglio di Gesù è semplice: sei preoccupato per qualcosa? Guarda gli uccelli del cielo e contempla i gigli del campo (Matteo 6,26-29).

Questa forse è una metafora ma io la prendo alla lettera.

Bastano pochi semi sul davanzale della finestra e ogni volta che mi sento ansioso posso distogliere la mia attenzione sui tanti uccelli che vanno e vengono con audacia crescente. Mi insegnano che c'è gioia nell'essere semplicemente vivi.

I fiori fanno parte degli acquisti essenziali del mio shopping settimanale. Mi mostrano che c'è bellezza nel diffondere fragranza e irradiare colore, adesso e ora.

Il nostro Padre celeste ci ha dato la creazione come un suggeritore che continua discretamente a ricordarci che possiamo permetterci di smettere di preoccuparci del domani per un po’ e nutrirci di tutta la vita, la bellezza e la gioia a disposizione oggi. L'ansia tornerà naturalmente. Ma allora, beh… premi ripeti.




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